Vigneti
Vigneti: il suolo e le uveOggi la viticoltura piacentina copre all’incirca 6.000 ettari di territorio collinare, caratterizzato da un clima alquanto uniforme ma un poco più piovoso a Ovest, la Val Tidone, rispetto a est, la Val d’Arda. Molto variabile e' invece l’orografia del territorio che consente di sfruttare le differenti altitudini ed esposizioni dei versanti come fattori climatici condizionanti la qualità delle uve. |
Gutturnio ***
Il Gutturnio e' una Denominazione di Origine Controllate di più lunga tradizione dell’Emilia-Romagna; il suo riconoscimento, infatti, e' avvenuto con il Dpr 9 luglio 1967. Occorre dire che, dal 1 agosto 2009, con l’ entrata in vigore la nuova classificazione dei prodotti vinicoli introdotta dall’Unione Europea, la DOC dei vini é equiparata alla DOP, la Denominazione di Origine Protetta dei prodotti alimentari. |
Malvasia
Le colline piacentine sono il territorio di elezione della Malvasia di Candia aromatica, una delle tante Malvasie che vengono coltivate in tutta Italia, vitigni diversissimi tra loro di cui si sa solo che giunsero da un unico porto greco chiamato Monemvasia. Ciò avvenne attorno al 1500 da parte dei Veneziani che, prima commerciarono nei loro domini i “sublimi vini malvagia” e in seguito diffusero le viti che li producevano in tutti i Paesi del Mediterraneo. |
Ortrugo
L’Ortrugo e' un vitigno vigoroso e produttivo, con grappoli grandi e alquanto serrati che, a maturazione, forniscono un mosto neutro, con discreti contenuti zuccherini, mediocre acidità e aromi agrumati e di pera. L’Ortrugo, ottenuto pressoché completamente con l’omonima varietà, e' un vino bianco neutro e beverino che attualmente riscuote un buon interesse commerciale, anche per la facilità con cui si sposa alla locale gastronomia. |
*** Il nome Gutturnio deriva da “Gutturnium”, una coppa d’argento in uso ai romani che fu ritrovata tra le sabbie del Po in località Croce Santo Spirito (nel comune di Castelvetro Piacentino) nel 1878. |
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